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Note geologiche e idrogeologiche dell'area di S. Stefano di Sessanio

di Carmine Allocca, Alessandro Arata e Carolina Fortunato

Carta geologica: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 140 TERAMO.

http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=140

S.Stefano di Sessanio

S. Stefano di Sessanio, situato sulle pendici meridionali del Gran Sasso, è inserito nel club dei borghi più belli d’Italia (http://it.wikipedia.org/wiki/I_borghi_pi%C3%B9_belli_d%27Italia), è inserito nel territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

Veduta del borgo di S. Stefano di Sessanio (da Panoramio)

Veduta del borgo di S. Stefano di Sessanio (da Panoramio)

Il periodo al quale si fanno risalire i primi insediamenti è quello romano, in particolare si ritiene che possa essere sorta dall’antico villaggio di S. Marco. Le prime notizie documentate  relative al territorio di Santo Stefano si hanno nel 760 con la donazione di Carapelle al monastero di S. Vincenzo al Volturno da parte del re longobardo Desiderio.
L’area interessata è ubicata all’interno della catena del Gran Sasso e rappresenta un’importante testimonianza dell’accavallamento dell’unità di margine appartenente alla piattaforma laziale-abruzzese sui depositi torbiditici di avanfossa (Messiniano-Pliocene inf.) (Parotto & Praturlon, 1975).
La zona risulta fortemente tettonizzata si riscontrano tracce evidenti di tettonica compressiva testimoniata dall’esistenza di numerose dorsali montuose (M. Prena, M.Camicia, M, Cappucciata) che determinano l’accavallamento sopracitato. Tale tettonica compressiva ha portato alla formazione della catena dell’Appennino. L’ultima fase tettonica che interessa l’area è di tipo distensivo che potrebbe aver riattivato, nel Pleistocene, antichi sistemi di faglie trascorrenti e compressive (D’Agostino et alii, 1994)
La recente attività sismica, responsabile del terremoto de L’Aquila, è attribuibile all’attivazione della faglia di Paganica, la quale appartiene all’ultima fase tettonica precedentemente descritta (http://cnt.rm.ingv.it/~earthquake/data_id/2206496920/event.php).
Anche S. Stefano di Sessanio è stato coinvolto dal sisma a seguito del quale si è registrato il crollo della Torre Medicea, simbolo del borgo. Mentre le costruzioni recentemente ristrutturate con metodologie costruttive antiche che prevedono l’utilizzo di solai leggeri fatti in legno non hanno subito danni rilevanti (http://www.travelblog.it/post/7639/santo-stefano-di-sessanio-in-abruzzo-il-paese-che-resiste-alle-scosse-di-terremoto).

Le nostre fonti